Epatoscopia assiro-babilonese
Materiale didattico
Un fegato d'argilla e un cuore di stoffa: cosa hanno in comune? Anche se non diciamo 'mi hai spezzato il fegato', siamo soliti dire che una persona coraggiosa 'ha fegato'. Mi ricordo un telefilm iraniano in cui uno dei protagonisti correva sempre incontro agli altri gridando affettuosamente jigar-e man 'fegato mio'. In Mesopotamia, quando il tempo più che essere contato veniva nominato (cioè chiamato per nome), troviamo nomi d'anno come 'l'anno in cui la principessa del dio Enlil fu scelta da una pecora'. Assurbanipal, il famoso re letterato, si vantava di discutere sulla serie di tavolette intitolata 'Se il fegato è un'immagine speculare del cielo'.
Se il fegato viene considerato immagine del cielo secondo la nota corrispondenza microcosmo-macrocosmo, esso è allo stesso tempo anche immagine dell'animo umano, delle occupazioni e preoccupazioni delle menti e dei cuori di allora. Si cercava e trovava nel fegato la risposta a quelle che erano le domande della quotidianità e della straordinarietà. Facendo nostro il punto di vista di Pettazzoni, secondo cui la religione è un fenomeno storico-culturale (e non meramente fideistico), lo studio dell'esti-spicina di una pecora si trasforma nell'intro-spezione dell'uomo.
- Tampellini, Alberto (1986) Aspetti comparativi di epatoscopia babilonese ed etrusca. Tesi (relatore: Sergio Angelo Picchioni; anno accademico: 1985-1985; Università di Bologna, facoltà di Lettere e Filosofia, corso di laurea in Storia indirizzo Antico), Bologna. [Frontespizio, bibliografia e sommario (cortesia dell'autore).]
In margine all'intervento del prof. Gandini. Attraverso la biografia di Pettazzoni abbiamo assistito anche al processo di formazione di una nuova disciplina. È stato ben messo in luce come ciò non avvenga solo in presenza di una mente lucida e innovativa ma soprattutto grazie alle capacità dello studioso di districarsi nel contesto sociale in cui lavora, particolarmente nel mondo accademico e politico. Ho qui davanti a me la definizione ministeriale del settore scientifico-disciplinare M-STO/06 (Storia delle Religioni): è merito di studiosi come Pettazzoni se questa definizione è oggi in vigore, garantendo l'autonomia e l'individualità della disciplina e facendo sì che ci siano docenti pagati per insegnarla. Ciò naturalmente non è avvenuto per caso: determinati stimoli, comuni ad un certo contesto socio-culturale, fanno sì che un certo numero di studiosi si focalizzi su un determinato ambito creando e poi definendo man mano i limiti di una disciplina. A proposito mi sono quindi imbattuto in queste parole di Seneca trasmesse da un esergo di Tampellini: 'Piccola cosa sarebbe l'universo se ogni età non trovasse in esso qualcosa da indagare' [Naturales quaestiones, VII, 30, 5, citato in Tampellini in Pagani e cristiani, 5 (2006), p. 53].
Chi volesse contattare i relatori, lo può fare tramite il mio indirizzo di posta elettronica.
Brandelli
- L'articolo comparativo di Pettazzoni sull'epatoscopia etrusca: Raffaele Pettazzoni (1927) 'Elementi extra-italici nella divinazione etrusca', Studi etruschi, 1, pp. 195-199. Tra gli articoli messi a disposizione da Tampellini, oltre a Pettazzoni 1927, segnalo Furlani 1928 ('Epatoscopia babilonese ed epatoscopia etrusca'), 1936 ('Mantica hittita e mantica etrusca') e 1957 ('Mantica babilonese e mantica etrusca').
- Mario Gandini è l'autore di una esaustiva raccolta di materiali biografici su Pettazzoni, in corso di pubblicazione su Strada Maestra (Quaderni della Biblioteca Comunale G.C. Croce, San Giovanni in Persiceto).
- Il passo dell'iscrizione L4 di Assurbanipal: shu-ta-bu-la-ku DIŠ BÀ-ut ma-aṭ-lat AN-e it-ti ABGAL Ì.MEŠ le-’u-u-ti 'I am able to discuss the series If the liver is a mirror image of the sky [probabilmente la tavola XVI della serie bārûtu] with capable scholar' [Livingstone 2007].
- Recensione di Scott Noegel a Koch 2005 pubblicata su Journal of Hebrew Scriptures, 6 (2006): 'most readers, including many Assyriologists, will be unfamiliar with details of extispicy', 'These tablets have much to tell us about ancient Mesopotamian hermeneutics and the divinatory assumptions, preoccupations, anxieties, and ideologies that inform them'.
- Nomi d'anno: 'The year in which the en-priestess of Enlil was chosen by a goat' (Naram-Suen of Akkad , c.2300 BC); 'The year in which king Ur-Namma's son was chosen by a goat as the en-priest of Inanna in Uruk' (Ur-Namma of Ur, c.2100 BC). Si veda Eleanor Robson, 'Sacrificial divination: confirmation by extispicy', Knowledge and Power, Higher Education Academy Subject Centre for Philosophical and Religious Studies.
Scena di estispicina in un rilievo neo-assiro dal palazzo nord-ovest di Nimrud, sala B, ortostato 8 (parte superiore), 860 a.C. circa (BM ANE 124548).
- Il fegato in argilla ME 92668.
- Ezechiele 21:26: 'Infatti il re di Babilonia è fermo al bivio, all'inizio delle due strade, per interrogare le sorti: agita le frecce, interroga gli dei domestici, osserva il fegato' [traduzione CEI].
- Raffigurazione schematica di fegato ovino.
- Alberto Tampellini è autore di numerosi articoli e monografie. Segnalo qui 'Il cippo di Sacerno e la spartizione triumvirale del 43 a.C.', Strada maestra, 49 (2000), pp. 24-59. Il volume presentato introducendo il relatore: Tommaso Mantovani, Anna Rita Parente & Elsa Silvestri (eds.) (2002) Le tracce del sacro. Atti del 1° Congresso Interregionale. Budrio 27-28 febbraio 1999 (Quaderno del Museo, 2), University Press Bologna; il contributo di Tampellini, scritto insieme a Pierangelo Pancaldi, si intitola 'Continuità e discontinuità negli aspetti devozionali: il caso delle campagne persicetane'. La rivista segnalatami da Tampellini: Pagani e cristiani. Forme ed attestazioni di religiosità del mondo antico in Emilia.
Aggiornamento bibliografico
Per le pubblicazioni antecedenti al 1986 rimando alla bibliografia della tesi di Tampellini. I collegamenti a documenti PDF esterni fanno riferimento al sito Internet Knowledge and Power; si veda in particolare la bibliografia. Si veda inoltre la bibliografia Magic and Divination in the Neo-Assyrian Period: a Selected Bibliography di Lorenzo Verderame (Università di Roma "La Sapienza", 2004).
- Biggs, Robert D. (1974) 'A Babylonian Extispicy Text concerning Holes', Journal of Near Eastern Studies, 33/3, pp. 351-356.
- Cohen, Yoram (2002) 'The West Semitic/Peripheral Akkadian Term for "Lung"', Journal of the American Oriental Society, 122/4, pp. 824-827.
- Glassner, Jean-Jacques (2004) 'La leçon d'un devin paléo-babylonien', Revue d'assyriologie et d'archéologie orientale, 98, pp. 63-80.
- Jeyes, Ulla (1989) Old Babylonian Extispicy. Omen Texts in the British Museum (Uitgaven van het Nederlands Historisch-Archaeologisch Instituut te Istanbul, 64), Istambul: Nederlands Historisch-Archaeologisch Instituut te Istanbul.
- Jeyes, Ulla (1991-1992) 'Divination as a science in ancient Mesopotamia', Jaarbericht Ex Oriente Lux, 32, pp. 23-41. [Download PDF version of article (1.4MB).]
- Jeyes, Ulla (1997) 'Assurbanipal's bārûtu', in H. Waetzoldt and H. Hauptmann (eds.), Assyrien im Wandel der Zeiten (Heidelberger Studien zum Alten Orient 6), pp. 61-65, Heidelberg: Heidelberger Orientverlag. [Download PDF version of article (524KB).]
- Koch-Westenholz, Ulla (1996) Mesopotamian astrology: an introduction to Babylonian and Assyrian celestial divination, Copenhagen: Munksgaard.
- Koch-Westenholz, Ulla (2000) Babylonian Liver Omens. The Chapters Manzazu, Padanu and Pan Takalti of the Babylonian Extispicy Series mainly from Assurbanipal's Library (Carsten Niebuhr Institute Publications, 25), Copenhagen: Museum Tusculanum Press.
- Koch, Ulla Susanne (2005) Secrets of Extispicy. The Chapter Multābiltu of the Babylonian Extispicy Series and Niṣirti bārîti Texts mainly from Aššurbanipal's Library (Alter Orient und Altes Testament, 326), Münster: Ugarit-Verlag.
- Lambert, W.G. (1998) 'The qualifications of Babylonian diviners', in S.M. Maul (ed.), tikip santakki mala bašmu: Festschrift für Rykle Borger (Cuneiform Monographs 10), pp. 141-158, Groningen: Styx.
- Livingstone, Alasdair (2007) 'Ashurbanipal: literate or not?', Zeitschrift für Assyriologie, 97, pp. 98-118.
- Starr, I. (1990) Queries to the Sungod: divination and politics in Sargonid Assyria (State Archives of Assyria, 4), Helsinki: Helsinki University Press, 1990. [See especially part 2 of the introduction, pp. XXXVI-LV ('The Practice of Extispicy'). Download PDF version of introduction - part 2 (2.5MB).]
- Starr, I. (1992) 'Chapters 1 and 2 of the bārûtu', State Archives of Assyria Bulletin, 6, pp. 45-54.
- Steinkeller, P. (2005) 'Of stars and men: the conceptual and mythological setup of Babylonian extispicy', in A. Gianto (ed.), Biblical and Oriental essays in memory of William L. Moran (Biblica et Orientalia, 48), pp. 11-47, Rome: Pontifical Biblical Institute.
- Veldhuis, N. (2006) 'Divination: theory and use', in A. Guinan et al. (eds.), If a man builds a joyful house: Assyriological studies in honor of Erle Verdun Leichty, pp. 487-497, Leiden: Brill.
- Williams, C. (2002) 'Signs from the sky, signs from the earth: the Diviner's Manual revisited', in J.M. Steele and A. Imhausen (eds.), Under one sky: astronomy and mathematics in the ancient Near East (Alter Orient und Altes Testament, 297), pp. 473-485, Münster: Ugarit-Verlag. [Download PDF version of article (3.7MB).]
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San Giovanni in Persiceto, 22-23/IV/2008