La Madonna "delle crescenti"

di Guizzardi Alcide

Ogni anno a san Giovanni in Persiceto si festeggia la natività della beata Vergine Maria (8 settembre) portando in processione per le vie del quartiere l'immagine della Madonna degli Angeli conservata nell'omonima chiesetta (un tempo intitolata però a san Lorenzo, come ricorda il nome della via su cui si affaccia). Al termine viene celebrato il rito profano dell'estrazione delle crescenti: è una specie di lotteria che mette in palio crescenti di generose dimensioni e i cui biglietti vengono distribuiti ai fedeli che hanno partecipato alle messe e ai rosari serali dell'ottavario di preparazione alla festa.
Nell'ambito del progetto "2001: ritorno alle origini" (confronta il sussidio Emmaus 2001) ci siamo chiesti perché e quando nacque questa insolita usanza. Nell'attesa di trovare una risposta fra le carte dell'archivio parrocchiale e nella memoria delle persone, abbiamo pensato di riproporre questo piacevole articolo tratto da Arcobaleno anno VII n. 23 (ottobre 1993) pag. 34.
Versione in formato Adobe Acrobat (.PDF) del volantino distribuito quest'anno al termine della processione.

l'affresco della Madonna degli Angeli (1600 circa)Le origini di questa festa non sono individuabili in termini storici, ma ognuno degli abitanti del quartiere ha dei ricordi che si allacciano alla sua fanciullezza.

Era un incontro amichevole fra il sacro ed il profano che si allacciava alle opere di carità che nei tempi antichi la chiesa svolgeva a favore dei poveri.

Fin da quando mi sorreggono i ricordi la devozione alla Madonna degli Angeli, non era una prerogativa esclusivamente dei residenti nel Rione ma di tutti gli abitanti di Persiceto.

La Messa del mattino e il Rosario della sera erano motivo di incontro con la sacralità, ma al termine dei momenti di preghiera venivano distribuiti dei biglietti numerati che permettevano ai possessori di vincere, il giorno della festa, le tanto desiderate "crescenti".

Come nascevano le crescenti? Le persone più note del quartiere andavano a visitare i mugnai per la raccolta della farina e i salumieri per gli avanzi ricavati dalla pulizia dei prosciutti e la cotenna della pancetta salata che la massaie dell'epoca non volevano.

Tutta questa merce veniva conservata per lungo tempo dai negozianti e prendeva un certo profumino di rancido che non vi dico, da qui il termine che si usava all'epoca "la raccolta di Ranzom".

Vi garantisco che, con i razionamenti della guerra (un etto di pane e un etto di riso al giorno), presumo che quelle crescenti fossero deliziose. Lo presumo perché malgrado la fame, sfortuna volle che chi scrive non ne ha mai vinta una, anche perché le crescenti in palio erano poche (15-16) e un paio venivano fatte fuori dai chierichetti.

Siamo ormai giunti ai miei tempi e durante il periodo detta guerra i momenti di devozione popolare verso la Madonna degli Angeli raggiunsero vertici incredibili: a Lei si attribuiva il merito del raggiunto accordo dell'armistizio con gli alleati l'8 settembre 1943. Ma la guerra continuò e arrivarono i bombardamenti: la posizione della chiesetta impedì un possibile crollo di alcune abitazioni adiacenti e tanti altri piccoli avvenimenti che hanno lasciato nel cuore e nell'animo di ognuno di noi un segno, un ricordo, un attaccamento alla nostra "Madonnina".

Finita la guerra, tutti gli abitanti del quartiere mantennero le loro promesse: un pellegrinaggio in massa a S. Luca, aggiustare e rinnovare la chiesetta, rifare il pavimento.

Oggi ogni occasione è buona per un ritorno: i nostri giovani si sono sposati e si sposano tuttora nella chiesetta, i nostri vecchi sono partiti per l'ultima dimora ma sempre con la benedizione della Madonnina degli Angeli.

Tornando al profano è importante continuare la tradizione della Festa delle Crescenti che ci lega al passato.

Non c'è più la fame e la miseria di un tempo, ma il numero delle crescenti è aumentato e sono buone!


©2001 Copyright by Basello Gian Pietro <elam@elamit.net>
for Elam.net <http://digilander.iol.it/elam>
san Giovanni in Persiceto, 9/IX/2001
Grazie alla redazione di Arcobaleno (il giornale dei giovani della parrocchia di san Giovanni) per aver permesso la ripubblicazione di questo articolo e ad Elena B. per aver riordinato l'archivio.